Disortografia, i sintomi, le cause, i consigli di uno psicologo infantile
La disortografia è un disturbo specifico della scrittura, i cui sintomi sono il mancato rispetto delle regole di trasformazione del linguaggio parlato in scritto. Le cause non sono imputabili a mancanza di esercizio o esperienza e per questo si ritiene fondamentale l’intervento di uno psicologo infantile, al fine di valutare oggettivamente il quadro.
La disortografia viene valutata efficacemente al termine del secondo anno di scuola primaria, quando il soggetto continua a presentare le medesime difficoltà a copiare dalla lavagna o a scrivere sotto dettatura, mentre il resto della classe prosegue nell’acquisizione di competenze scolastiche. Il “rimanere indietro” non è certo dovuto al poco impegno, tutt’altro! I soggetti disortografici impiegano un forte dispiego di energie nei compiti scritti, affaticandosi (e risultando talvolta ad occhio inesperto svogliati, disattenti).
Si rivela, la disortografia, in sintomi tra cui le omissioni o inversioni di grafemi (o parti di parola), sostituzione e confusione che produce errori insoliti per il grado di scolarizzazione.
Per quanto alcuni ostacolino l’emergere di questi disturbi (incidenti sul 2/8% della popolazione) sostenendo che si tratta solamente di sbagliata educazione alla bella e buona grafia, è possibile aiutare il bambino con un percorso logopedico e psicologico personalizzato, mirato a potenziare le aree più carenti.
A seguito di una diagnosi (preceduta da una valutazione basata su test di abilità standardizzati) la legge 170/20 prevede l’introduzione di strumenti specifici compensativi, da abbinare a training personalizzati.
La disortografia ha cause variabili, ad esempio una scarsa capacità di percezione visiva e uditiva, o un’organizzazione spazio-temporale non ancora sufficientemente acquisita: il problema si presenta, infatti, quando dalla forma si passa al contenuto. Non si parla di disortografia se i sintomi sono dovuti a lesioni o deficit motori e sensoriali.
Come possiamo essere di aiuto? Questi bambini hanno bisogno di un sostegno, che potremo creare partendo da cartelli visivi per quei suoni che si scrivono nella solita maniera, ma con differenti letture (“c” e “g” per dirne due). Allo stesso modo si può cominciare creando schemi con le problematiche ortografiche, così che il piccolo studente possa controllare in caso di dubbio.
Mi preme dire ai genitori coinvolti che generalmente dai DSA non si guarisce, ma si possono trovare modi per fronteggiare i problemi e colmare almeno in parte la distanza con i coetanei. Operazione che necessita per vostro figlio di uno sforzo in più, ma avendo voi al suo fianco (ed anche me, se lo vorrete) si sentirà adeguatamente sostenuto.
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DOTT.SSA SUSANNA NICCOLAI
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