Disturbi alimentari

Disturbi alimentari (o del comportamento alimentare), cosa fare?

I disturbi alimentari, o più correttamente “disturbi del comportamento alimentare”, sono patologie caratterizzate da una evidente alterazione delle abitudini alimentari, spesso associate ad altri disturbi psicologici.

I disturbi alimentari non devono mai essere sottovalutati, perché chi ne soffre ha una vita totalmente sconvolta, in cui tutto ciò che appare semplice diventa difficoltoso se non impossibile.

Questo perché i pensieri associati al cibo diventano ossessivi, seguendo la persona anche al di fuori della tavola (al lavoro o a scuola ad esempio).  Al centro c’è sempre l’incapacità di guardarsi oggettivamente e un’eccessiva preoccupazione per  le forme del corpo.

Sintomi e comportamenti tipici che aiutano a “denunciare” un disturbo del comportamento alimentare sono il digiuno, la restrizione dell’alimentazione, il vomito autoindotto, le crisi bulimiche o la stessa intensa attività fisica svolta allo scopo di perdere peso.

I principali disturbi alimentari sono: anoressia nervosa, bulimia nervosa, binge eating disorder e disturbi alimentari non altrimenti specificati.

Di solito sono un modo per comunicare la sofferenza  e lo stress dovuti ad eventi traumatici come un lutto, un abbandono, al difficile contesto psicosociale (o di famiglia) o un maltrattamento. A soffrirne in Italia sono ben 3 milioni di persone, nell’85% dei casi si parla di donne adulte, in età evolutiva o bambine (e bambini).

Purtroppo solitamente è molto scarsa la consapevolezza di trovarsi davanti a un problema e di conseguenza si è riluttanti ad affrontarlo (specie con l’aiuto di uno psicologo). Motivo per cui sovente si decide di partire da quello che viene definito “percorso motivazionale”, ovvero una prassi tesa a portare il soggetto stesso a volere un cambiamento, riconoscendo di avere un disagio. Si tratta di un approccio difficile che rende necessario rivolgersi ad un professionista o ai centri specializzati. Il trattamento prevede spesso un intervento multidisciplinare. Il ricovero ospedaliero è consigliato solo in rari casi e per brevi periodi, per scongiurare l’insorgere di complicanze mediche.

Se siete adulti e genitori preoccupati, o se tu che stai leggendo questa pagina senti di voler cominciare a risolvere la tua difficoltà, chiamami, scrivimi, fai un primo passo per guarire, verso il tuo nuovo benessere.

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DOTT.SSA SUSANNA NICCOLAI
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