La supervisione nelle professioni d’aiuto

TERAPIA PSICOLOGICA DEI BAMBINI…UN TERAPEUTA-GENITORE E LE SUE DIFFICOLTA’
6 febbraio 2018
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La supervisione nelle professioni d’aiuto

La supervisione è una pratica usata nell’ambito del lavoro di diversi professionisti delle relazioni d’aiuto quali psicologo, psicoterapeuta, counselor ma anche infermieri, medici, fisioterapisti ecc.

Essa consiste nell’incontro regolare e costante tra un terapeuta e un collega (singolarmente o in gruppo) per discutere casi clinici e altre questioni professionali in modo strutturato.

La supervisione mira ad aiutare il professionista nella complessa relazione che si viene a creare tra lui e il suo paziente, sia in termini di andamento della terapia, sia in termini personali e inconsci. Questa pratica infatti permette di capire i nodi cruciali interni al terapeuta/medico/terapista che esso non riesce a vedere in quel momento e che quindi provoca il lui stati di sovraccarico emotivo o addirittura di blocco nella relazione.

Nella pratica psicoanalitica la supervisione ha un’origine antica quanto la nascita della psicoanalisi stessa. Allievi in training e in formazione discutono i casi dei loro pazienti con tutor anziani, al fine di migliorare la profilazione diagnostica e la pratica terapeutica con uno specifico paziente. Nella pratica della supervisione analitica, grande attenzione viene posta all’esame del vissuto e delle emozioni dell’allievo nel corso del trattamento del proprio paziente.

La supervisione è uno strumento ESSENZIALE per il lavoro di ogni professionista delle relazioni d’aiuto poiché rende consapevoli e più strutturati nel lavoro coi pazienti, la supervisione consente quindi di non “portarsi a casa” i problemi degli altri ma elaborarli e renderli quindi materiale vivo e utile in seduta e non nella propria casa.